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Lezione I - Capitolo I
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CAPITOLO I.


La letteratura è annessa alle facoltà naturali.


I. L’uomo è dotato di facoltà mentali, le quali non si possono pienamente esercitare se non per mezzo della parola. II. L’esercizio delle facoltà mentali ha per impulso primo, unico e perpetuo il sentimento del piacere e del dolore. III. Questo sentimento mira al passato, al predente ed al futuro. IV. Questa comprensione di tempo deriva da tre facoltà: la memoria, il desiderio e la fantasia. V. Queste facoltà sono equilibrate nelle loro azioni, e dirette dalla facoltà di paragonare, di sperimentare e di calcolare, che da noi chiamasi comunemente ragione. VI. La ragione è tanto più operosa, vigorosa, utile ed esatta, quanto più sono forti, operose e ricche le tre altre facoltà di ricordarsi, di desiderare, d’immaginare, così all’opposto. VII. L’uomo dotato di queste tre facoltà in sommo grado, e in sommo grado bilanciate dal calcolo della ragione, è solo atto alla grande e bella, ed utile letteratura, perchè solo potrà esercitarla valendosi pienamente dell’uso della parola.

Da questo primo capitolo emerge: I. che senza queste doti non si può essere degnamente letterato: II. che chiunque a cui mancano queste doti non conseguirà se non la pedestre, inutile, e venale letteratura.

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