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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LI COMMEDIANTI DE CUELL'ANNO
Ciappizzo:1 Palaccorda2 è la ppiù bbella
De tutti li teatri che ssò uperti:
Tra ttanta frega3 de sturioni asperti4
Nun fuss’antro la Ggiobba e Ccatinella!5
Ma un’antra compagnia come che cquella
C’un anno rescitaveno a Llibberti6
Me ce ggiuco er zalario co’ l’incerti
C’a Rroma tanto nun ze pò ppiù avella.
Grattapopolo,7 ch’era l’impresario,
Pe’ le parte d’aspettito,8 era l’asso,9
E cciaveva der zuo sino er vestiario.
E er zor Nicola Vedovo10 er tiranno?
Cuanno disceva Oh rrabbia, che ffracasso!
Fasceva un strillo che ddurava un anno!
2 febbraio 1832
- ↑ Ci convengo.
- ↑ Il teatro di Pallacorda, degl’infimi di Roma.
- ↑ Quantità.
- ↑ Istrioni esperti.
- ↑ La Job e Gattinelli: due primi attori.
- ↑ Teatro delle Dame, detto di Alibert: il più vasto di Roma, ma inornato e di cattiva forma.
- ↑ Raftopulo.
- ↑ D’aspetto.
- ↑ Cioè: “senza superiore„; metafora presa del giuoco della briscola.
- ↑ Vedova.
Note
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