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Er decoro A ppadron Giascinto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

LI FRATI D'UN PAESE

     Senti sto fatto. Un giorno de st’istate
Lavoravo ar Convento de Ggenzano,
E ssentivo de sopra ch’er guardiano
Tirava ggiù bbiastime a ccarrettate;

     Perchè, essenno le ggente aridunate
Pe’ ccantà la novena a ssan Cazziano,1
Cerca cquà, cchiama llà, cquer zagristano
Drento a le scelle2 nun trovava un frate.

     Era viscino a notte, e un pispillorio
Già sse sentiva in de la cchiesa piena,
Cuanno senti che ffa Ppadre Grigorio.

     Curze a intoccà la tevola3 de scena,4
E appena che fu empito er rifettorio disse:
“Alò, ffrati porchi, a la novena„.


Terni, 8 novembre 1832

  1. S. Cassiano martire, 13 agosto.
  2. Celle.
  3. Tegola.
  4. Cena.

Note

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