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Su per giù, nasceranno
In Italia cinquanta-
Cinque spartiti ogni anno...
Ne muoiono sessanta.
- Nota
La fecondità musicale dell’Italia è dimostrata dal copioso elenco delle nuove opere che vien pubblicato ogni anno dalla Gazzetta musicale. Non si produsse mai tanto in fatto di musica teatrale, nè mai sì numerosi e chiassosi i successi. Dal 1870 al 1878 apparvero più di 250 opere nuove di zecca. E quante apoteosi di genii! Quanti banchetti d’onore, quanti maestri accompagnati trionfalmente per le vie con fiaccole; a suono di fanfare! quanti nomi levati a cielo, e subito scomparsi nelle nuvole! Delle 250 opere nuove a mala pena ne sorvissero due o tre di maestri già noti in precedenza; dell’altre non si parla più. E mentre nessuno vuol saperne di veder riprodotti i sublimi aborti della grande arte moderna, il buon repertorio di Rossini, di Bellini, di Donizetti, di Verdi, di Mercadante, si va necessariamente assottigliando per mancanza di cantanti idonei e di maestri direttori che comprendano e facciano cristianamente eseguire la musica non ostrogota.