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Ne la scola d'amor non fui giammai Questo limpido rio, ch'ai prato in seno
Questo testo fa parte della raccolta Girolamo Fontanella

IX

LA NUOTATRICE

     Lilla vid’io, qual matutina stella,
spiccando un salto abbandonar la sponda,
e le braccia inarcando, agile e snella,
con la mano e col piè percuoter l’onda.
     La spuma inargentò canuta e bella,
ch’una perla sembrò che vetro asconda,
e disciolta nel crin parea fra quella
nova aurora a veder, candida e bionda.
     L’onda dolce posò, zefiro tacque,
e dove il nuoto agevolando scorse,
tornâr d’argento e di zaffiro l’acque.
     A mirarla ogni dea veloce corse,
e fu stupor ch’ove Ciprigna nacque,
un’altra Citerea dapoi ne sorse.

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