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XXXI

Meglio tacere che dilettar altrui del suo martirio.

     Se con speranza di mercé perduti
ho i miglior anni in vergar tanti fogli,
e vergando dipingervi i cordogli
4che per mirar alte bellezze ho avuti;
     e se fin qui non li so far sí arguti
che l’opra lor cor ad amarmi invogli;
non ho da attender piú che ne germogli
8nuovo valor ch’in questa etá m’aiuti.
     Dunque, è meglio il tacer, donne, che ’l dire
poi che de’ versi miei non piglio altr’uso,
11che dilettar altrui del mio martíre.
     Se voi Falare sète, io mi v’escuso,
ché non voglio esser quel che, per udire
14dolce doler, fu nel suo toro chiuso.

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