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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Angelo Di Costanzo
VI1
Lume del Ciel, ch’in dubbio oggi tenete,
Come debba chiamarvi il Mondo errante
Se donna o dea, poichè di tali e tante
Oltr’ogni uso mortal grazie splendete:
5In me, cui vera immortal dea parete
All’andare, alla voce, ed al sembiante,
Vince il desio, che vuol che di voi cante,
Il timor di non dir quel che voi siete.
Così mi taccio; e già, perchè memoria
10Dell’esser vostro in versi io non ordisco,
Non sia però minor la vostra gloria,
Nè il merto mio, se quel che non ardisco
Cantar, nel cor, come in secreta istoria,
Qual vera dea v’adoro e riverisco.
- ↑ Per Donna Gio: d’Aragona Duchessa di Paliano.
Note
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