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§. XXI.
Della Popolazione.
Quanto facilmente si comprende che la forza d’uno Stato deve misurarsi dal numero degli uomini che vi campano ben nodriti, e che quanto più uno Stato è popolato, tanto maggiori debbono essere le interne consumazioni; quanto maggiori son queste, tanto debb’essere animata l’annua riproduzione; conseguentemente dall’accrescimento, o diminuzione del popolo si conoscerà l’accrescimento, o la diminuzione della riproduzione annua; anzi essendo questa moltiplicazione una prova degli agi, e della sicurezza che trovano gli uomini nello Stato, essendo gli uni, e l’altra sempre inseparabili nelle società incivilite dall’industria animata, e dalla rapida circolazione, ne verrà, dico, io conseguenza che dall’accrescimento del popolo si conosca l’accrescimento dell’annua riproduzione, la quale più che la esportazione annua è la misura della forza e prosperità dello Stato.
La misura della forza d’uno Stato, o della prosperità di esso non è l’accrescimento del travaglio, come sembra a primo aspetto, poichè la riproduzione non è sempre proporzionata al travaglio; anzi in una nazione, dove gli stromenti dell’agricoltura, e delle arti fossero meno perfetti e più grossolani, ivi il travaglio sarebbe maggiore, ma non perciò sarebbe accresciuta la possanza, o la ricchezza. Il problema dell’economia politica si è accrescere al possibile l’annua riproduzione col minor possibile travaglio. Dico poi che l’esportazione annua è una misura equivoca della forza e felicità d’uno Stato; perchè si potrebbe acquistare nuovo popolo che dapprincipio colle sue consumazioni diminuisse l’esportazione annua; per lo che sarebbe possibile che si accrescesse il numero di nazionali, e si scemasse per qualche anno appunto perciò l’esportazione. È bensì vero, che non sarebbe questo un acquisto di soda ricchezza nello Stato, se i nuovi consumatori non contribuissero ben presto alla riproduzione annua, ed in seguito cooperassero ad accrescere l’esportazione. Potrebb’anco accadere l’opposto, cioè che per qualche accidente scematosi il popolo, per alcun tempo si accrescesse l’annua esportazione. La sola esportazione adunque non è una norma sempre sicura dello stato dell’annua riproduzione.
Annotazioni.
L’aumento della Popolazione è uno de’ segni della felicità d’un Paese; ma non è la sola: mentre può essa provenire da cagioni esterne accidentali, e può non essere permanente. Per calcolare se un Paese vada aumentando in felicità, ed in ricchezza, molti Elementi convien calcolare; cioè aumento di Popolazione; aumento di Massa in Commercio; aumento di Agricoltura; aumento di prezzo ne’ Generi; e spontaneo ribasso degl’interessi del danaro. Ove questi cinque Elementi si verificano per qualche serie d’anni, ivi certamente è ricchezza; e felicità; ivi l’uomo vive bene; ritrova esercizio all’industria; leggerezza ne’ Pubblici pesi, protezione ne’ bisogni, giustizia nelle oppressioni, libertà, e sicurezza nel portar sino al Trono le sue querele.