< Milione
Questo testo è completo.
Capitolo 112
De la provincia A(n)balet Mangi
111 113


Quando l’uomo si parte e à cavalcato queste 20 giornate di montagne di Cuncum, sí si truova una provincia ch’à nome Anbalet Mangi, ch’è tutta piana; e v’à castella e città assai. È sono al ponente, e sono idoli. Egli vivono di mercatantia e d’arti. E per questa provincia àe tant[o] zinzibere, che per tutto il Catai si sparge, e àssine grande guadagno. Egli ànno r[i]so, grano e altre biade assai, e grande mercato; è doviziosa d’ogni bene. La mastra terra è chiamata Amechelet Mangi, che vale a dire ’l’una de le confine de’ Ma(n)gi’.

Questa contrada dura 2 giornate; a capo di queste 2 giornate si truova le grandi valle e li grandi monti, e boschi assai. E vassi bene 20 giornate per ponente, trovando ville e castelle assai. La gente sono idoli; viveno di frutti de la terra, e d’ucelli e di bestie. Quiv’àe leoni, orsi, lupi, cervi, dani, cavriuoli assai; quivi àe grande quantità di quelle bestiuole che fanno lo moscato.

Or ci partiremo di qui, e diròvi d’altre contrade bene e ordinatamente, come voi udirete.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.