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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
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III
Al rio sottile, di tra vaghe brume,
guarda il bove, coi grandi occhi: nel piano
che fugge, a un mare sempre più lontano
4migrano l’acque d’un ceruleo fiume;
ingigantisce agli occhi suoi, nel lume
pulverulento, il salice e l’ontano;
svaria su l’erbe un gregge a mano a mano,
8e par la mandra dell’antico nume:
ampie ali aprono imagini grifagne
nell’aria; vanno tacite chimere,
11simili a nubi, per il ciel profondo;
il sole immenso, dietro le montagne
cala, altissime: crescono già, nere,
14l’ombre più grandi d’un più grande mondo.
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