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Tristezze - La siepe Tristezze - Il ponte

VI


Il nido



Dal selvaggio rosaio scheletrito
penzola un nido. Come, a primavera,
ne prorompeva empiendo la riviera
4il cinguettìo del garrulo convito!


Or v’è sola una piuma, che all’invito
del vento esita, palpita leggiera;
qual sogno antico in anima severa,
8fuggente sempre e non ancor fuggito:

e già l’occhio dal cielo ora si toglie;
dal cielo dove un ultimo concento
11salì raggiando e dileguò nell’aria;

e si figge alla terra, in cui le foglie
putride stanno, mentre a onde il vento
14piange nella campagna solitaria.

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