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A mio padre Corsiero
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'

LXXXV

NELL’ORA

Nell’ora che il soave Espero ascende
e di molle candor l’etere imbianca,
e dal torbido mondo a sé si rende
la soletta pensosa anima stanca,
sciamo: — In che parte, o mie nomadi tende,
avrete posa un di libera e franca? —
E di lá da quel dolce astro che splende
sento la patria, che qua giú mi manca.
Che di lá da quel dolce astro hanno sede
de’ miei cari gli spirti e quelle muse,
che a me lasso, sin qui, stettero in fede;
e la mia pace or piú che la mia fama,
fuor da queste maligne ombre confuse,
di lá da quel romito astro mi chiama.

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