< Notturno (D'Annunzio)
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Indice dei capiversi
Terza offerta Annotazione
PRIMA OFFERTA.
Ho gli occhi bendati.|||
Pag. 3
Quando la Sirenetta s’accosta al mio capezzale|||
  » 9
Un angelo o un dèmone della notte soffia su l’incendio chiuso del mio occhio perduto.|||
  » 17
Chi ha rappresentato i ciechi come veggenti rivolti verso il futuro?|||
  » 21
Non scrivo su la sabbia, scrivo su l’acqua.|||
  » 22
Come il rapimento d’una melodia|||
  » 23
Il mio compagno è nell’isola dei trapassati, laggiù|||
  » 25
Non è più un’apparizione; è una presenza continua|||
  » 27
Ho messo la bocca nella pienezza della morte.|||
  » 34
I giorni d’angoscia, le notti di veglia ritornano.|||
  » 37
I grandi sprazzi di luce si succedono con una rapidità spasimosa|||
Pag. 38
Una notte agitata.|||
  » 50
Entra Luigi Bresciani, uno degli amici più devoti di Giuseppe Miraglia|||
  » 69
È il mattino stabilito pel gran volo|||
  » 73
Renata prepara un altro mazzo di rose.|||
  » 79
Su la fondamenta di Sant’Anna una folla di donne del popolo|||
  » 93
Mentre scrivo nel buio, il pensiero mi si rompe|||
  » 105


SECONDA OFFERTA.

Stanotte il letto oscilla e vibra come l’ala doppia tesa tra mare e cielo.|||
  » 108
L’aria ridiventa di cristallo gelido|||
  » 119
Vólti vólti vólti, tutte le passioni di tutti i vólti|||
  » 124
Avessi una tregua, come in quella notte dopo lo stormo!|||
  » 132
Tocco un altro silenzio.|||
  » 136
Stanotte il dèmone prende il mio occhio acceso nella palma della mano e ci soffia sopra|||
Pag. 140
Piove a dirotto, nella sera delle Ceneri.|||
  » 142
La pioggia non cessa. La odo scrosciare sul giardino, su la riva, nel campiello, nella calle.|||
  » 146
All’improvviso il vólto dell’amore si offusca, si smarrisce.|||
  » 153
Gli orizzonti si sono avanzati come quattro barre|||
  » 164
Perché voglio guarire?|||
  » 159
Qualcuno nella stanza attigua legge|||
  » 160
Un sussulto più profondo che l’abisso dei miei stessi mali|||
  » 166
Toglietemi da questa ambascia|||
  » 170
Per viatico del cammino verso la guerra|||
  » 176
Perché dunque volli portare anche una volta lontano il mio cuore
lacerato?
|||
  » 182
Non ho mai avuto paura di soffrire.|||
  » 185
Mi s’è rotto il polso.|||
  » 188
Le mura di Pescara|||
  » 190
Dico al dottore che m’interroga|||
Pag. 197
La Sirenetta ha una voce che lenisce, che sopisce.|||
  » 198
«Sono arrivate le rondini» dice la Sirenetta|||
  » 202
Mentre il mio corpo è lavato|||
  » 206
Inebriatemi di musica,|||
  » 212
Ecco che io sono come all’inizio del dissolvimento.|||
  » 212
I giorni passano, le ore precipitano|||
  » 214
Il 27 dicembre, dopo la morte di Giuseppe Miraglia, venne a visitarmi Giacomo Boni.|||
  » 217
Non so se io abbia più sete di acqua o più sete di musica|||
  » 220
Oggi il dèmone ha spento i fuochi, e ha inventato un nuovo supplizio.|||
  » 223
Oggi non ho più nell’occhio il giacinto cupo.|||
  » 226
È la mia magìa, questa?|||
  » 228
Mi torna il ricordo di un altro canto.|||
  » 231
Ero nella casa d’Ilse, in una notte della invernale Parigi chimerica.|||
  » 231
Le quattro assi sembrano più strette intorno al corpo.|||
Pag. 235
Ho un desiderio così disperato di rivedere il cielo|||
  » 237
Giorgio mi suona un’aria di Gerolamo Frescobaldi detta
la Frescobalda.
|||
  » 241
Nell’insonnio il preludio di Alessandro Scriàbine mi passa e ripassa su la fronte|||
  » 242
«Eravamo là, cinquanta fanciulli (Alexander Skrjabin)|||
  » 245
Lo zoppo dai piedi di bronzo (Al. Skr.)|||
  » 249
Un pugno d’uomini (Al. Skr.)|||
  » 251
Donna, resta con me, perché si fa sera.|||
  » 254
Questa sera Scriàbine danza|||
  » 257
Veggo visi attentissimi|||
  » 260
È buio. E notte fosca.|||
  » 261
Questo fiotto verde, che sgorga a quando a quando dal fondo
dell’occhio
|||
  » 262
E venuto Guido Po.|||
  » 265
Siamo pronti. Si salpa.|||
  » 271
Lasciatemi vedere l’alba! Non mi farà male. Spalancate la finestra!|||
  » 281
È venuto Umberto Cagni|||
Pag. 283
L’urgenza dell’intima forza mi slega.|||
  » 287
L’ammiraglio mi parla dell’Isola Morosina|||
  » 289
Marinai! Marinai!|||
  » 294
Chi non teme la morte, non muore.|||
  » 296
O mio Maggiora, dove sei?|||
  » 299
Anche un altro avrebbe pianto, forse di più: Giovanni Federico, il marinaio della terra di mia madre,|||
  » 300
Musiche incomparabili della guerra divina!|||
  » 304
Quanta vita, quanta rossa vita è ancóra in me!|||
  » 306
Tutto riarde. L’alba non ha più rugiade ma faville.|||
  » 308
Il dèmone ha riacceso in fondo al mio occhio tutti i fuochi;|||
  » 311
Cavalco attraverso le pinete già arse.|||
  » 313
La moltitudine delle fiamme è schierata in campo,|||
  » 317
L’Oceano risoffia le sue raffiche fra duna e duna gagliarde.|||
  » 322
Olocausto, la fresca vittima biancovestita e altocinta|||
Pag. 328
Olocausto, Olocausto, ti fu sottratto il cuor dell’uomo|||
  » 328
È ancóra il turbine fùnebre che risolleva la cenere morta?|||
  » 329
Odo cantare le Fenici!|||
  » 329


TERZA OFFERTA.

Sonnolenza di calen d’aprile.|||
  » 332
Essere un bel pino italico sopra un colle
romano, quando la luna è colma;
|||
  » 335
Tregua breve.|||
  » 337
Non dormo. Non posso dormire.|||
  » 345
Non mi sono assopito se non a giorno chiaro,|||
  » 347
Mi sembra che non ho più stanza,|||
  » 350
Mi sono svegliato all’urto del cuore scoppiante|||
  » 354
La finestra è aperta.|||
  » 356
Quanti giorni al giovedì santo?|||
  » 357
Ritornano le apparizioni violette.|||
  » 361
Dall’Alpe e dal Carso i fanti mi mandano i fioretti colti nella trincea!|||
  » 362
Nella pìccola stanza dove ieri il mio quintetto di guerra sonava le vecchie e nuove musiche, oggi disputa un quintetto di medici.|||
Pag. 366
Sono di nuovo immobile,|||
  » 370
Con non so che malessere, penso al pozzo roseo di marmo veronese|||
  » 377
El-Nar, ardore pieghevole del deserto,|||
  » 382
L’allucinazione prende un rilievo di realtà|||
  » 391
O malinconia, malinconia, di tanto lontano mi riporti quel che già tanto ti pesò?|||
  » 395
O cessate dì piagarmi...|||
  » 406
La luna crescente è a sommo del cielo.|||
  » 409
Se bene il rigore della disciplina orizzontale sìa allentato,|||
  » 415
Che sono queste apparizioni titaniche in sfondi d’architetture fatte di rupi squadrate e sovrapposte?|||
  » 418
Non ebbi mai tanto rammarico nello svegliarmi.|||
  » 424
Prego uno dei sonatori che mi lasci vedere il suo violoncello.|||
Pag. 425
Sono disteso davanti alla finestra.|||
  » 442
Bellezza della notte, quante volte t’ho perduta!|||
  » 444
È il giovedì santo.|||
  » 448
È il venerdì santo.|||
  » 467
È il sabato santo.|||
  » 470
È la Pasqua di Resurrezione.|||
  » 482
O liberazione, liberazione, t’invoco nella mia sera senza Espero,|||
  » 492


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