< Notturno (D'Annunzio)
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Gabriele D'Annunzio - Notturno (1921)
Indice dei capiversi
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PRIMA OFFERTA.
Ho gli occhi bendati.|||
Pag. 3
Quando la Sirenetta s’accosta al mio capezzale|||
» 9
Un angelo o un dèmone della notte soffia su l’incendio chiuso del mio occhio perduto.|||
» 17
Chi ha rappresentato i ciechi come veggenti rivolti verso il futuro?|||
» 21
Non scrivo su la sabbia, scrivo su l’acqua.|||
» 22
Come il rapimento d’una melodia|||
» 23
Il mio compagno è nell’isola dei trapassati, laggiù|||
» 25
Non è più un’apparizione; è una presenza continua|||
» 27
Ho messo la bocca nella pienezza della morte.|||
» 34
I giorni d’angoscia, le notti di veglia ritornano.|||
» 37
I grandi sprazzi di luce si succedono con una rapidità spasimosa|||
Pag. 38
Una notte agitata.|||
» 50
Entra Luigi Bresciani, uno degli amici più devoti di Giuseppe Miraglia|||
» 69
È il mattino stabilito pel gran volo|||
» 73
Renata prepara un altro mazzo di rose.|||
» 79
Su la fondamenta di Sant’Anna una folla di donne del popolo|||
» 93
Mentre scrivo nel buio, il pensiero mi si rompe|||
» 105
SECONDA OFFERTA.
Stanotte il letto oscilla e vibra come l’ala doppia tesa tra mare e cielo.|||
» 108
L’aria ridiventa di cristallo gelido|||
» 119
Vólti vólti vólti, tutte le passioni di tutti i vólti|||
» 124
Avessi una tregua, come in quella notte dopo lo stormo!|||
» 132
Tocco un altro silenzio.|||
» 136
Stanotte il dèmone prende il mio occhio acceso nella palma della mano e ci soffia sopra|||
Pag. 140
Piove a dirotto, nella sera delle Ceneri.|||
» 142
La pioggia non cessa. La odo scrosciare sul giardino, su la riva, nel campiello, nella calle.|||
» 146
All’improvviso il vólto dell’amore si offusca, si smarrisce.|||
» 153
Gli orizzonti si sono avanzati come quattro barre|||
» 164
Perché voglio guarire?|||
» 159
Qualcuno nella stanza attigua legge|||
» 160
Un sussulto più profondo che l’abisso dei miei stessi mali|||
» 166
Toglietemi da questa ambascia|||
» 170
Per viatico del cammino verso la guerra|||
» 176
Perché dunque volli portare anche una volta lontano il mio cuore
lacerato?|||
lacerato?|||
» 182
Non ho mai avuto paura di soffrire.|||
» 185
Mi s’è rotto il polso.|||
» 188
Le mura di Pescara|||
» 190
Dico al dottore che m’interroga|||
Pag. 197
La Sirenetta ha una voce che lenisce, che sopisce.|||
» 198
«Sono arrivate le rondini» dice la Sirenetta|||
» 202
Mentre il mio corpo è lavato|||
» 206
Inebriatemi di musica,|||
» 212
Ecco che io sono come all’inizio del dissolvimento.|||
» 212
I giorni passano, le ore precipitano|||
» 214
Il 27 dicembre, dopo la morte di Giuseppe Miraglia, venne a visitarmi Giacomo Boni.|||
» 217
Non so se io abbia più sete di acqua o più sete di musica|||
» 220
Oggi il dèmone ha spento i fuochi, e ha inventato un nuovo supplizio.|||
» 223
Oggi non ho più nell’occhio il giacinto cupo.|||
» 226
È la mia magìa, questa?|||
» 228
Mi torna il ricordo di un altro canto.|||
» 231
Ero nella casa d’Ilse, in una notte della invernale Parigi chimerica.|||
» 231
Le quattro assi sembrano più strette intorno al corpo.|||
Pag. 235
Ho un desiderio così disperato di rivedere il cielo|||
» 237
Giorgio mi suona un’aria di Gerolamo Frescobaldi detta
la Frescobalda.|||
la Frescobalda.|||
» 241
Nell’insonnio il preludio di Alessandro Scriàbine mi passa e ripassa su la fronte|||
» 242
«Eravamo là, cinquanta fanciulli (Alexander Skrjabin)|||
» 245
Lo zoppo dai piedi di bronzo (Al. Skr.)|||
» 249
Un pugno d’uomini (Al. Skr.)|||
» 251
Donna, resta con me, perché si fa sera.|||
» 254
Questa sera Scriàbine danza|||
» 257
Veggo visi attentissimi|||
» 260
È buio. E notte fosca.|||
» 261
Questo fiotto verde, che sgorga a quando a quando dal fondo
dell’occhio|||
dell’occhio|||
» 262
E venuto Guido Po.|||
» 265
Siamo pronti. Si salpa.|||
» 271
Lasciatemi vedere l’alba! Non mi farà male. Spalancate la finestra!|||
» 281
È venuto Umberto Cagni|||
Pag. 283
L’urgenza dell’intima forza mi slega.|||
» 287
L’ammiraglio mi parla dell’Isola Morosina|||
» 289
Marinai! Marinai!|||
» 294
Chi non teme la morte, non muore.|||
» 296
O mio Maggiora, dove sei?|||
» 299
Anche un altro avrebbe pianto, forse di più: Giovanni Federico, il marinaio della terra di mia madre,|||
» 300
Musiche incomparabili della guerra divina!|||
» 304
Quanta vita, quanta rossa vita è ancóra in me!|||
» 306
Tutto riarde. L’alba non ha più rugiade ma faville.|||
» 308
Il dèmone ha riacceso in fondo al mio occhio tutti i fuochi;|||
» 311
Cavalco attraverso le pinete già arse.|||
» 313
La moltitudine delle fiamme è schierata in campo,|||
» 317
L’Oceano risoffia le sue raffiche fra duna e duna gagliarde.|||
» 322
Olocausto, la fresca vittima biancovestita e altocinta|||
Pag. 328
Olocausto, Olocausto, ti fu sottratto il cuor dell’uomo|||
» 328
È ancóra il turbine fùnebre che risolleva la cenere morta?|||
» 329
Odo cantare le Fenici!|||
» 329
TERZA OFFERTA.
Sonnolenza di calen d’aprile.|||
» 332
Essere un bel pino italico sopra un colle
romano, quando la luna è colma;|||
romano, quando la luna è colma;|||
» 335
Tregua breve.|||
» 337
Non dormo. Non posso dormire.|||
» 345
Non mi sono assopito se non a giorno chiaro,|||
» 347
Mi sembra che non ho più stanza,|||
» 350
Mi sono svegliato all’urto del cuore scoppiante|||
» 354
La finestra è aperta.|||
» 356
Quanti giorni al giovedì santo?|||
» 357
Ritornano le apparizioni violette.|||
» 361
Dall’Alpe e dal Carso i fanti mi mandano i fioretti colti nella trincea!|||
» 362
Nella pìccola stanza dove ieri il mio quintetto di guerra sonava le vecchie e nuove musiche, oggi disputa un quintetto di medici.|||
Pag. 366
Sono di nuovo immobile,|||
» 370
Con non so che malessere, penso al pozzo roseo di marmo veronese|||
» 377
El-Nar, ardore pieghevole del deserto,|||
» 382
L’allucinazione prende un rilievo di realtà|||
» 391
O malinconia, malinconia, di tanto lontano mi riporti quel che già tanto ti pesò?|||
» 395
O cessate dì piagarmi...|||
» 406
La luna crescente è a sommo del cielo.|||
» 409
Se bene il rigore della disciplina orizzontale sìa allentato,|||
» 415
Che sono queste apparizioni titaniche in sfondi d’architetture fatte di rupi squadrate e sovrapposte?|||
» 418
Non ebbi mai tanto rammarico nello svegliarmi.|||
» 424
Prego uno dei sonatori che mi lasci vedere il suo violoncello.|||
Pag. 425
Sono disteso davanti alla finestra.|||
» 442
Bellezza della notte, quante volte t’ho perduta!|||
» 444
È il giovedì santo.|||
» 448
È il venerdì santo.|||
» 467
È il sabato santo.|||
» 470
È la Pasqua di Resurrezione.|||
» 482
O liberazione, liberazione, t’invoco nella mia sera senza Espero,|||
» 492
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