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IV
Al molto magnifico signore
e padrone mio osservandissimo
il signore
lodovico diacceto
Egli ha gran tempo, molto magnifico signor Lodovico, che io desiderava di darmivi a conoscere con qualche segno per quel servitore volontario e affezionato che io vi sono. Ma tale è stata fino a qui la povertà mia, che egli fino a oggi non mi è venuto fatto. Oggi sendomi venuta nelle mani la quarta parte delle Novelle del Randello, uomo molto conosciuto per le altre suq tre parti, parendomi ella cosa degna di essere letta per i buoni documenti de’ quali ella è piena e per la sua piacevolezza che non è piccola, e stando a me lo stamparla e il dedicarla a chi io voglio, presa questa occasione, poi che io sino a qui non mi vi sono potuto dare a conoscere con il mio, mi sono risoluto, dedicandola a voi, darmivi a conoscere con quel d’altri; e vie maggiormente me ne sono io risoluto quando, considerando le qualità che dee avere uno a cui si dedicano le opere alle quali l’uomo desidera vita, io le ritrovo tutte in voi, sendo in voi oltre allo splendore della patria, oltre alla nobiltà del sangue ed oltre ai favori che per i suoi meriti gli fanno le Maestà cristianissime, bontà d’animo, grandezza di spirito, liberalità verso ognuno ed affezione particolare verso i letterati; cose tanto atte a difendere le opere de’ morti dai morsi velenosi de’ vivi che, se il proprio autore risuscitasse, egli non la dedicarebbe a veruno altro. Accetti adunque Vostra Signoria questa mia picciola ricognizione di servitù con quello animo che io gliela fo, e da qui innanzi, annoverandomi tra gli altri suoi servitori, tenga conto di lei come le piace, perché ella ornai è sua. E con questo fine, baciandole le mani, le desidero contentezza e felicità. Di Vostra Signoria affezionatissimo servitore Alessandro Marsili. Di Lione, il di 13 aprile 1573.