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Anonimo - Novellino (XIII secolo)
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Qui conta una novella d’uno uomo di corte ch’avea nome Marco

Marco Lombardo, uomo di corto savissimo più che niuno di suo mistiere fosse mai, fu un dì domandato da un povero orrevole uomo e leggiadro, il quale prendea danari in sagreto da buona gente, ma non prendea robe. Era a guisa di morditore, et avea nome Pagolino; fece a Marco una così fatta questione, credendo che Marco non vi potesse rispondere:

«Marco» disse elli, «tu se’ lo più savio uomo di tutta Italia, e se’ povero e disdegni lo chiedere. Perché non ti provedestu sì che tu fossi sì ricco, che non ti bisognasse disdegnare di chiedere?»

E Marco si volse d’intorno e poi parlò e disse così:

«Altri non vede ora noi e non ci ode. Or tu com’hai fatto?»

E ’l morditore rispuose:

«Ho fatto sì, ch’io sono povero».

E Marco disse:

«Tiello credenza tu a me, et io a te».

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