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Anonimo - Novellino (XIII secolo)
XXIV
XXIII XXV

Messere Amari, signore di molte terre in Proenza, avea uno suo castellano lo quale spendea ismisuratamente. Passando messer Amari per la contrada, quello suo castellano se li fece innanzi, il quale avea nome Beltrame: invitollo che dovesse prendere albergo a·ssua magione. Messer Amari lo dimandò:

«Come hai tue di rendita l’anno?».

Beltramo rispuose:

«Messer, tanto e tanto».

«Come dispendi?».

Disse:

«Messer Amari, spendo, più che io non ho d’intrata più di dugento lire di tornesi lo mese».

Allora messer Amari disse queste parole:

«Qui dispent mais que no gazagna, non pot mudar que no s’afragna».

Partìosi, e non volse rimanere con lui, et andò ad albergare con un altro suo castellano.

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