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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Tiberio Caraffa
I
O Re de’ fiumi, ch’in tributo accogli
Mille d’Italia fiumi alti sonori,
Questi tratti da duol tepidi umori,
Che per gli occhi a te porto, a grado togli,
5Forse al più cupo fondo ti raccogli,
Mentre gonfio di sangue, e di sudori,
Sparso d’ossa insepolta, e d’altri orrori,
Ti rendon d’aspro Marte i fieri orgogli.
Così rida, la pace alle tue sponde,
10Ove le sacre Ninfe spaventate
Più non osano alzar le trecce bionde!
I miei caldi sospir deh! per pietate
Odi, ed ergendo il bianco crin dall’onde
Dimmi: Vedrò mai le luci amate?
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