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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Tiberio Caraffa


II


O de’ fuggiti miei dolci contenti,
     A cui tristo il pensier fa ognor ritorno,

     O del soave altero lume adorno,
     Avanzi amari, empie reliquie ardenti;
5Voi larve, voi de’ miei piacer già spenti
     Ombre, e del ben, che mi fea chiaro il giorno;
     Or di flagelli armate entro e d’intorno
     Siete ministre, ohimè! de’ miei tormenti.
Lasso! che son? che fui? Dal terzo Cielo
     10Fra le grazie e i diletti e i dolci amori,
     Come nel foco alfin caddi, e nel gelo!
Dell’inferno d’Amore i cupi orrori
     Han di stige il rigor: ma (quel, che anelo)
     Non han di Lete i disperati umori.

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