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O magnanimi figli d’Alcide,
Non vi sveglia la tromba di guerra?
Non vedete il vicino che ride
Del timore che il cor v’agghiacciò?
Mano al brando: sia nube che passa
La viltà che le fronti v’abbassa:
Mano al brando: su via — maledetto
8Chi di faccia al nemico tremò!
Siate forti, figliuoli di forti;
Ricordate de’ padri l’imprese:
No, che in mezzo alle stragi alle morti
Non apprese chi è greco a fuggir,
Molti contro d’un solo son volti;
Ma combatte quel sol contro i molti:
Pria che viver la vita del vile,
16Volle in campo da forte morir.
Voi sapete qual inno di lode
Accompagni gli estinti in battaglia;
Voi sapete del vile, del prode
L’ineguale fortuna qual è.
Voi la fuga dei vinti vedeste;
Voi sull’onta nemica rideste;
Voi, raggiunto il codardo fuggiasco,
24L’aggravaste di ceppi nel piè.
Fortunato chi primo sul campo
Corre i petti nemici a ferire!
Senza speme di libero scampo
Disse in core «O vittoria o morir»
Spesso evita la falce di morte
Chi la guata col riso del forte;
Ma l’incontran più spesso i codardi,
32Che davanti al nemico fuggîr...
E rovesciano al suolo siccome
Lievi canne troncate dal vento;
Nella polve e nel sangue le chiome
Aggruppate, ti spiran terror.
I fratelli, le spose gentili
Non lamentan la morte dei vili;
Ma la piaga che a tergo rosseggia
40Guatan muti senz’ira e dolor.
Generoso guerriero di rabbia
Arde in core, calpesta la terra,
E mordendo nell’ira le labbia
Corre in campo i perigli a sfidar.
Egli ascolta dei cari per via
Quella lode che gli uomini india:
Dice il padre mostrandolo al figlio:
48«Quegli è il Prode che devi imitar»
Su, garzoni, correte correte
Dove accesa più ferve la pugna;
Affrontate, ferite, uccidete
Fin che in petto vi dura il respir:
Ed in chiusa falange ristretti,
Tutti, i petti congiunti coi petti,
Piedi a piè, scudo a scudo, elmo ad elmo
56Più sicuri potrete ferir.
Dove il nembo di guerra è più scuro
Sotto l’ombra dei concavi scudi,
Dalla pioggia de’ sassi securo
Corra il velite in campo a pugnar
E coi dardi e coll’arco e la spada
Fra i nemici si sgombri la strada;
Nè paventi l’insidia da tergo,
64Chè i compagni il verranno a salvar.