< Odi (Anacreonte)
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Anacreonte - Odi (Antichità)
Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
Ode LXVI
Ode LXV

SOPRA ANACREONTE.


ODE LXVI.


Fra le notturne larve
     Il buon cantor di Teo
     In sogno un dì m’apparve,
     4E a nome mi chiamò.
Subito a lui m’appresso,
     Lo stringo al sen, lo bacio,
     Ed egli un dolce amplesso
     8Mi rese, e mi baciò.

Sebben d’età senile,
     Egli era ancor leggiadro,
     Egli era ancor gentile,
     12Era galante ancor.
Esce da’ labbri sui
     Un grato odor di vino;
     Egli vacilla, e a lui
     16Porge la mano Amor.


Poi toglie alla sua fronte
     Il serto, e a me lo dona:
     Serba d’Anacreonte
     20Quel serto un non so che.
Stolto! Da quell’istante,
     Che me ne cinsi il crine,
     L’alma divenne amante,
     24Ho sempre Amor con me.

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