< Odi (Anacreonte)
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Ode XLII
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SOPRA SE STESSO.
È piacer, se il buon Lieo
Fra le danze mi rigira,
O se tocco poi la lira
4Con qualche altro bevitor.
Ma sul crin co’ bei giacinti
Intrecciar rose novelle,
Ma scherzar colle donzelle
8È piacere assai maggior.
Dell’invidia l’atra face
Non mi turba in petto il core,
E il mordace suo livore
12Sono avvezzo a non temer.
Di calunnie le saette,
Già cagion di rio tormento,
Fuggo lieve al par del vento,
16E non hanno in me poter.
Fra le cene e fra i bicchieri
Odio poi le risse ingrate;
Amo sol le danze usate
20Colle giovani beltà.
Ah! non più donzelle care,
Fra i piaceri e fra i contenti,
Inganniamo quei momenti,
24Che ci restan dell’età.
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