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Inni - A Umberto Cagni
Inni - Al duca degli Abruzzi e ai suoi compagni Inni - Alle batterie siciliane


     La nostra bandiera
sta sopra indicibili lande.
Chi l’ha nell’eterno confitta?
4chi? Stuolo non molto, sì grande.

     E ferro non era
nelle inaccessibili mani:
aurighi d’alivola slitta,
8tra un rauco anelare di cani,

parevano un arido volo
di foglie, che piccolo e solo
     11va con la bufera.


ii


     Per solidi mari,
gli aurighi, e tra mobili rupi,
l’icòre di numi dal gelo
15salvando con pelli di lupi;


     le pietre migliari,
da lega in un turbine a lega,
contando nel pallido cielo,
19passando da un Alfa a un Omèga,

là giunsero; e il duce lor biondo
scagliò contro l’erma del mondo
     22la lancia d’Autàri.


iii


     E su l’acrocòro
dell’orbe, dov’egli avea vinto,
eresse una stela; ed il flutto
26del mare fu il sasso del plinto.

     Non inno di coro.
Non c’era coi taciti Ausòni,
che, in alto, a deriva col Tutto,
30le mute Costellazïoni.

Intorno alla stela Boote
guidò lentamente le ruote
     33de’ plaustri suoi d’oro.


iv


     O fulgidi eroi,
ci deste un impero! un impero

che armenti non pasce, che biade
37non germina; sterile, è vero;

     che, semplici eroi,
quell’oro non ha nelle glebe,
che giova con ferro di spade
41cambiare e con sangue di plebe,

e sì, con l’onore. È un deserto!
Ma, popoli, a farlo, il deserto,
     44non fummo, là, noi!


v


     Nè oro e nè terra;
non altro che gelo e che gloria.
Nè d’altri che dei vincitori
48bevesti le vene, o vittoria!

     Il forte s’afferra
col forte. Sceglieste il più forte
di tutti, voi, giovani cuori;
52perchè voi sceglieste la Morte!

     Sì, guerra, a chi tutti ci assale,
che fa più mortale il mortale!
     55Sì, guerra... alla guerra!


vi


     Fratelli d’Italia!
là, sola, sui ghiacci, vedete?
nel giorno si lungo, che l’alba
59sementa ed il vespero miete,

     fratelli d’Italia,
va; in mezzo alla notte infinita
che nella sua tenebra scialba
63non ode un singhiozzo di vita,

va; lenta tra sibili e schianti,
tra vortici e raffiche, avanti,
     66l’Italia, l’Italia!,


vii


     va: tra la raggiera
d’un fuoco che in cielo trascorre,
fratelli del mondo, su l’ultima
70pinna dell’ultima torre,

     tra l’alba e la sera,
sta il segno che nelle sue tende
gremite di pianti e singulti
74l’antico uccisore s’arrende:


ha issato, la Terra pugnace,
segnacolo, o gloria!, di pace,
     77la nostra bandiera!

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