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MANLIO
S’è udito un singulto a Caprera.
Tra i turbini è sola la tomba.
Ma nella notturna bufera
4si levano squilli di tromba.
S’è udito a Caprera un singulto
dal cuor della tomba. E dai mari
s’avanza con ampio tumulto
8la Tavola rossa dei Pari.
Là, candidi sopra i frangenti,
i cavalli s’impennano ai venti
11davanti Caprera.
I Mille! I suoi Mille a Caprera!
La tomba circondano gravi.
— Oh!... dove? Nell’Africa nera,
15frangendo catene di schiavi?...
O sotto gli olivi di Creta,
cercando le mandre disperse?...
Tra il mare e gli sproni dell’Eta,
19nell’ombra dei dardi di Serse?...
Che mai ne rimane sul lido
deserto? qual vindice grido?
22qual grande bandiera? —
S’è udito un singulto a Caprera.
— In mezzo alla tenebra sola?
sopr’una torpedinïera
26pugnace, nell’acque di Pola?...
Su l’Alpi? fanciullo gigante
coi Mille più grandi dei primi?
ponendoti ai piedi di Dante,
30vessillo di Calatafimi?...
O alfine con lui rivedeste
la tumultuante Trieste,
33Fratelli Bandiera? —
Portatelo, o mari, a Caprera.
Se intatto è dal ferro de’ prodi,
oh! creda l’eroe, che non v’era
37più ferro nel mondo e più odî!
Oh! creda che sopra la terra
cadesse, come egli sognava,
di mano alle genti la guerra,
41siccome a Caino la clava!
E senta, or che il marmo si schiude,
soffiar su le ceneri nude
44la nuova grand’Era!
Lasciate il suo sogno a Caprera!
lasciate il suo sogno alla tomba!
Dileguino nella bufera
48quei funebri squilli di tromba!
Ch’Ei sogni che l’uomo, più prono,
più forte, per l’umile via,
sì, dice alla Morte, Tuo sono!
52non dice alla Morte, Sei mia!
e semina avanti il suo verno,
cadendo sul vomero eterno,
55la sua primavera.
O Manlio che torni a Caprera
da sola una guerra — la vita —
o Manlio, ti prema leggiera
59la terra d’Annita e Rosita!
La fossa vicino alle fosse
ti scavino a’ piedi del colle,
col rastro col quale Egli mosse
63guerriero le placide zolle!
Fioriscano teco i gerani
piantati da quelle sue mani,
66venendo la sera!