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Giovanni Pascoli - Odi e inni (1906)
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IL SEPOLCRO
Lasciate il sepolcro alla carie
che roda anche il nome a chi giace;
velato da parïetarie
4non resti che... PACE...
S’attorcano insieme i vilucchi,
si strascichi il rovo e la vite
salvatica; e il vento v’ammucchi
8le foglie marcite.
Un giorno verrà... Ma quel giorno
che strazi di fiori! che strappi
di ricci! che sperpero intorno
12di candidi pappi!
Lasciate quell’edera! Ha i capi
fioriti. Fiorisce, fedele,
d’ottobre, e vi vengono l’api
16per l’ultimo miele.
Che resti sospesa ai due bracci
di sasso muffito! Oh! non nuoce!
Lasciate che ancora l’abbracci
20la vecchia mia croce!
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