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LIBRO PRIMO.
AFORISMI DELL’ARTE BELLICA.
CAPITOLO PRIMO
i. La guerra è un’azione d’eserciti offendentisi in ogni guisa1, il cui fine si è la vittoria2.
ii. La guerra è interna o esterna; offensiva o difensiva; marittima o terrestre, rispetto alle persone, al modo, ed al luogo diverso.
iii. La vittoria si conseguisce per mezzo dell’apparecchio, della disposizione, e dell’operazione.
iv. In ciascheduno di lutti tre questi membri si hanno vantaggi o disavvantaggi, che sono qualità naturali o acquistate di tempo, di luogo, d’armi, o d’altro, che giovano o nuocono a sormontare il nemico.
v. L’apparecchio si fa d’uomini, d’artiglieria, di munizioni, di bagaglio, e di danaro.
vi. La disposizione si ragguaglia alle forze, al paese, al disegno che si ha di offendere, di difendere, o di soccorrere.
vii. L’operazione s’eseguisce con risoluzione, con segretezza, con celerità, marciando, alloggiando, o combattendo.
CAPITOLO SECONDO.
Dell’apparecchio.
viii. Facciasi l’apparecchio per tempo, mentre che lo stato pubblico è in calma 3.
TITOLO PRIMO.
Degli uomini.
ix. Deonsi gli uomini assoldare, ordinare, armare, esercitare, disciplinare.
Si assoldano gli uomini non già della feccia del volgo, nè a caso, ma si vogliono scegliere4 d’infra i migliori, che siano sani, arditi, robusti, sul fiore dell’età, indurati ne’ disagii de’ campi e delle arti faticose, non infingardi, non effeminati, non viziosi5.
x. Gli arrolati fanno lor mostra, e prestano il giuramento, ove principalmente promettono fedeltà, ubbidienza e valore6.
xi. Vengono ordinati gli uomini secondo la loro attitudine e mestiere:
1.° L’ordine, ragione di priorità, e di posteriorità, disposizione e collocamento di ciascheduna cosa in luogo suo, regola il modo. E siccome da questo nasce la buona fortuna, così, in opposito, dal disordine, la confusione: onde piene si leggono di esempii le istorie, dove grossissimi eserciti senza ordine sono da pochi ben ordinati stati sconfitti.
2.° Si distinguono gli uomini in combattenti, e non combattenti. I combattenti sono ufficiali maggiori, e minori, e soldati gregarii di cavalleria, e di fanteria. I non combattenti sono artefici, operaj, guide, spie, guastatori, vivandieri, mercanti, garzoni, ed altra gente minuta ad uso de’ soldati; religiosi, medici, speziali, chirurghi, falegnami, ferraj, muratori, e armaiuoli7.
3.º I combattenti si compongono: 1.º In decurie, che sono otto o dieci uomini, più o meno, sotto un capo detto decurione8; 2.º In isquadre, che sono più decurie; 3.º In compagnie, che sono più squadre; 4.º In reggimenti, che sono più compagnie unite insieme.
4.º De’ reggimenti d’infanteria si formano i battaglioni, che sono corpi ordinati in più file di fronte e di fondo, i quali ne’ reggimenti di cavalleria sono chiamati squadroni9.
Una fila di fronte, ovvero di lunghezza, sono più soldati posti in linea retta l’uno accanto all’altro.
Una fila di fondo, ovvero d’altezza, sono più soldati posti in linea retta l’uno dietro l’altro10.
5.º Di più squadroni, e battaglioni, formansi corpi maggiori, e si chiamano brigate.
Le brigate sono membri d’armata.
Quando l’esercito è in marcia, questi membri si formano in vanguardia, che è la parte che va innanzi; in battaglia11, che è quella che va nel mezzo; ed in retroguardia, che è la parte che va addietro. Quando l’esercito si schiera, si formano in ala, o corno destro; che è la parte che sta sulla destra; in corpo, che è la parte che sta nel mezzo; ed in ala o corno sinistro, che è la parte che sta sulla sinistra. Quando l’esercito si ordina a battaglia, formansi in prima linea o fronte, in seconda linea, in terza linea o riserva; che è l’armata schierata in tre ordini12. Formansi altresì in colonne, che è la parte che marcia in più squadroni, e battaglioni di fondo.
6.º Gli uffiziali maggiori e minori sono:
- 1.º Nell’esercito le persone generali;
- 2.º Ne’ reggimenti lo stato colonnello;
- 3.º Nelle compagnie le prime piane13.
7.º Dove più uffiziali concorrono in carico uguale, il più anziano precede senza riguardo d’altra condizione o dignità, onde ne nasce un ordine inalterabile, che toglie di mezzo ogni cagione e pretesto di dissensione, e di disputa, e fa che la Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/100 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/101 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/102 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/103 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/104 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/105 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/106 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/107 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/108 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/109 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/110 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/111 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/112 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/113 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/114 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/115 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/116 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/117 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/118 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/119 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/120 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/121 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/122 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/123 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/124 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/125 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/126 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/127 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/128 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/129 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/130 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/131 112
chino l’inimico alle spalle o al fianco, o dietro sul bagaglio, per cagionargli confusione; conciossiachè i pronti sorprendono gli impreparati.
Se la qualità del paese il comporta, s’ingegna di avvicinarsi al nemico segretamente, e di combatterlo prima che egli abbia ben formata la sua ordinanza, come successe a Dutlinghen ’ in Isvevia contro a’ Francesi l’anno 1643.
Se il paese è stretto, si fanno tre o quattro o più linee, e membri della battaglia.
Se vi ha qualche palude o fosso, si può mettervisi dinanzi con alcune truppe, le quali, all’avanzar dell’inimico, si ritirano per passaggi fatti a posta, da lui non osservati, e che per ciò vien condotto alla trappola.
Disegno. Se con l’ala destra si vuol battere il corno sinistro ostile, o a ritroso, si porranno su quest’ala i migliori, ed il maggior numero dei soldati, e muoverassi con passo veloce, e le truppe di quel lato e della seconda linea si spingeranno parimente innanzi sulla mano destra al pari delle altre; intanto l’ala manca anderà adagio, o non si muoverà punto *, imperciocché nella sospensione
1 Piccola città sul Danubio, nell’antico ducato di Wirtemberg. Questa battaglia fu vinta nel verno più rigido da’ generali Mercy, Gioanni De Wert, e dal duca di Lorena contro il maresciallo Rantzau. Questo maresciallo soleva ubbriacarsi; però non ebbero molta fatica a coglierlo nei suoi quartieri ed a pigliarlo prigione. Tr. Fr.
2 Quest’ordine di battaglia chiamasi oggi obliquo, ed è il più usitato. Se ne hanno esempii fra’ Greci e i Romani: celebratissima è la battaglia di Leuttra vinta con quest’ordine da Epaminonda; e Federico, con forze ineguali, lasciò nella vittoria di Leuthen una grande lezione a’ capitani sul modo di ordinare l’assalto obliquo. E da notarsi che anche a Leutken v’era un villaggio, che, per non essere stato dato alle fiamme, costò gran sangue agli Austriaci che lo difendevano, ed ai Prussiani che non Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/133 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/134 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/135 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/136 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/137 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/138 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/139 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/140 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/141 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/142 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/143 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/144 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/145 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/146 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/147 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/148 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/149 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/150 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/151 Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/152 133
legna, candele, e sale. Nel servizio di Spagna sono di più compresi gli utensili della cucina e della tavola, ed il lavar delle biancherie.
TITOLO QUINTO.
Del danaro.
XLIV. È il danaro quello spinto universale, che per lo tutto infondendosi, lo anima, e lo muove, ed è virtualmente ogni cosa ’, lo stromento degli stromenti, che ha la forza d’incantare lo spirito de’ più savii, e l’impeto de’ più feroci. Qual meraviglia dunque se, producendo gli effetti mirabili de’ quali sono piene le istorie, richiesto taluno delle cose necessarie alla guerra, egli rispose, tre esser quelle: danaro, danaro, danaro ^? Ma perchè egli è eziandio l’anima, e ’l sangue de’ mortali, onde con difficoltà si può persuadere ai popoli di contribuirlo per sostentare le milizie, deesi recar loro innanzi argomenti della necessità indispen-
1 ... Quidvis, nummis praesentibus, opta:
Et veniet. Clausum possidet arca Jovem. Petron. M.
2 Sed nihil aeque fatigabat, quam pecuniarum conquisitio: eos esse belli civilis nervos dictitans (Mucianus). Tac. hist. lib. XI. M.
Quanto alle guerre esterne, Solone e Machiavelli sono in sentenza contraria al MONTECUCCOLI: il primo disse a Creso che gli mostrava i suoi tesori: la guerra si fa col ferro, non col’oro; ed il nostro politico aggiunge: Dico pertanto non l’oro,
come grida la comune opinione, essere il nervo della guerra, ma i
buoni soldati; perchè l’oro non è sufficiente a trovare i buoni soldati, ma i buoni soldati sono ben sufficienti a trovar l’oro. Vedi tutto il discorso sopra Livio lib. II, c. 10.
Queste due opinioni opposte sono conciliate presso Senofonte nell’egregio discorso di Ciro a Ciassare sulla necessità, e sull’uso del danaro in guerra, e sul modo di procacciarlo.
CIROP. lib. II. F. 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- ↑ Cicero dixit bellum certationem per vim ..... ita ut bellum sit status per vim certantium, qua tales sunt. Hug. Grot. de jure belli et pacis lib. i. M.
- ↑ Finis summa dignitas est, quem nisi consequeris, nihil praestas. M.
- ↑ Si semel hostis praevenerit occupatos, meta universa turbantur. Et quae ex aliis urbibus petenda sunt, interclusis itineribus denegantur. VEGET. lib. III. M.
- ↑ Galbae vox: legi a se militem, non emi. Tac. Hist. lib. I. M. Questa sentenza di Tacito applicata dal Montecuccoli è apologia delle leve contro quelli che vorrebbero gli arruolamenti volontarii. Purchè i descritti siano in tempo di guerra non guerreggiata rimandati alle loro case, dopo un decretato numero di anni, non si nuocerà nè all’agricoltura, nè alla propagazione, nè la gioventù abborrirà dalla milizia, poichè avrà certa speranza di godere della tranquillità domestica nell’età men verde. F.
- ↑ Le virtù cittadine producono le virtù guerriere, e le guerriere mantengono gli stati; ma dalle costituzioni degli stati, e più dalle virtù de’ governi dipendono le virtù cittadine; diversamente le vittorie nascono dal fanatismo, o dal genio d’un uomo solo, e i loro frutti muojono nella seconda generazione. F.
- ↑ La grandezza del popolo di Roma derivò dalla religione; nè il soldato aveva vincolo più forte del giuramento. Vedi Montesquieu Spirito delle leggi lib. S, c. l3. Vi si sostituì in alcuni luoghi l’onore, e si ebbero talvolta eccellenti capitani, e spesso tristi soldati. F.
- ↑ Questa moltitudine di non combattenti si è utilmente diradata. Gli artefici e gli operai tutti si traggono secondo il bisogno da’ coscritti educati a’ mestieri: i guastatori sono anzi soldati eletti per valore e per presenza in ogni reggimento; le guide, le spie, i munizionieri, si pigliano e si lasciano eventualmente. F.
- ↑ Questo scompartimento è antichissimo, ed è assegnato da Senofonte sino a’ tempi di Ciro. Ora si divide per 12, e chiamasi squadra; 24, suddivisione, ecc.; ma nelle evoluzioni questo scompartimento si cangia in sezioni, drappelli o manipoli, divisioni o compagnie, e battaglioni. Il numero degli uomini che compongono questi scompartimenti è determinato soltanto sotto le armi, e ripartito secondo la proporzione de’ soldati. F.
- ↑ I battaglioni, e gli squadroni non sono soltanto scompartimenti nelle evoluzioni, come ai tempi dell’Autore, ma in piede stabile ne’ reggimenti. F.
- ↑ Fila di fronte è la nostra riga; fila di fondo è la nostra fila. Tutta l’esattezza delle evoluzioni sta nella distinzione di queste due spezie di file. F.
- ↑ Che ora chiamiamo alla francese centro. F.
- ↑ Questo schierare a battaglia in tre linee è anche oggi in uso, e viene da’ Romani. F.
- ↑ Ordinanza militare ai tempi dell’Autore, e da esso descritta: Stato-generale: Generalissimo, che suol essere un principe del sangue; tenente-generale unico; maresciallo di campo; commissario generale; generale della cavalleria; generale dell’artiglieria; tenente-maresciallo di campo; sergente generale di battaglia; quartier-mastro generale; auditor generale; vicario, o cappellano generale; generali-ajutanti dei viveri, de’ carriaggi; ingegneri; segretarii; profosso; medici; chirurgi; speziali. Stato-colonnello di cavalleria: Colonnello; tenente-colonnello; sergente maggiore; quartiermastro; cappellano; auditore; maestro de’ carri colle sue genti; profosso con suo garzone. Prima piana di cavalli: Capitano; tenente; cornetta; sergente; caporale; foriero; scrivano; barbiere; sellajo; armaiuolo; maliscalco; trombetta. Stato-colonnello d’infanteria: Colonnello; tenente-colonnello; sergente maggiore; auditore; quartier-mastro; ajutante; cappellano; segretario: maestro di provianda; barbiere; profosso; tamburo-maggiore. Prima piana d’infanteria: Capitano; tenente; alfiere; sergente; instruttore; foriero; caporali; sotto-foriero; scrivano; tamburi e pifferi. M.