< Ottave
Questo testo è completo.
Bernardo Accolti - Ottave (XVI secolo)
39. Mater in obsidione Hierusalem comedens filium
38 40

 
L’orrida madre ebrea, di pietà nuda,
Poi ch’ucise el figliol con pensier tristi,
A ciò ch’a sé l’ultima fame excluda
E col sangue innocente vita acquisti,
Disse gustando la vivanda cruda:
«Figliol, rientra nel ventre onde uscisti:
Meglio è cibo esser de tua genitrice
Che di vili vermi ne l’urna infelice».

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.