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Il prof. A. Schmarsow in un suo articolo: Die Cappella dell’Assunta in Dom zu Prato citato nei Miscellanea dell’Archivio storico dell’Arte 1894 esamina minutamente questi affreschi escludendo Antonio Vite e attribuendo allo Starnina solo le pitture della volta con le mezze figure della Fede, Speranza, Carità e Fortezza.

Rodolfo Ghirlandaio più che la maniera del padre Domenico, seguì Leonardo da Vinci; tanto che, alcuni suoi lavori come l’Orefice nella Galleria Pitti passarono come opera del grande artista, e vi troviamo infatti quell’enigma psicologico che si nasconde nello sguardo della Gioconda.

Nella tavola del Duomo di Prato è manierato nella composizione; e davanti alla sua Madonna che rimette la Cintura a S. Tommaso, noi restiamo indifferenti e quasi si pensa alle forme spasimanti e contorte della Decadenza, ai movimenti teatrali del Baroccio, alle leziose figure del Guido Reni e del Carlo Dolci.

La scultura quattrocentista, che sorge dall’ardita scuola naturalistica di Donatello, ha nel Duomo di Prato i suoi più degni rappresentanti: i tre fratelli Giuliano, Giovanni e

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