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Il Palazzo comunale racchiude interessanti opere d’arte; l’epoca giottesca è rappresentata da Agnolo Gaddi e Giovanni da Milano, il Quattrocento da Andrea del Castagno e Fra Filippo Lippi.

La Pittura primitiva così drammatica e umana negli affreschi di Giotto, trovò qualche reminiscenza nei lavori degli scolari, tra i quali il Giottino espresse quasi con la stessa efficacia del Maestro il dolore. L’affresco di S. Croce a Firenze dove le Marie piangono la morte del Cristo parmi che ne sia la prova più lampante.

Agnolo Gaddi è chiaro e luminoso, ma più calmo, e spesso i suoi personaggi si affollano a detrimento della composizione.

La sua predella d’altare nel Palazzo Comunale è semplice, ingenua nella modellatura, ma espressa con spontaneità secondo il sentimento religioso ed il carattere drammatico del Medio evo.

Le Madonne che erano caricature del dolore nei Bizantini, dove i lamenti diventano smorfie, nei Giotteschi saranno maestose e tragiche, nei quattrocentisti serene e forti, nel grande Rinascimento belle e mondane, sdolcinate e convenzionali nel Barocco.

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