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SECONDO | 17 |
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A la vostra honestade?
O ardimento degno
Di severa vendetta
Per grande essempio altrui;
Ma de le Ninfe qual fu sì possente
Ch’infiammasse costui?
Leu.Tu quella fosti o Clori.
Clo.Mi motteggi Leucippe?
Leu.Non già per certo: ei così disse, e tutte
Il choro l’ascoltò de le compagne:
Clo.Ah cor villano: indegno
Di far soggiorno in questi monti: io dunque
Son tal, che do speranza
A pensieri d’amore?
Ma s’alcun forse prende
Di me sospetto, e pensa,
Che ’n questo habbia peccato,
Io farò sì, ch’ognuno
Vedrà, ch’io son nemica
Di questo scelerato.
Leu.Non ti dar questa pena:
Clori non è chi ne sospetti, e vano
Fora l’altrui sospetto.
Clo.È legge ferma, antica
De le nostre foreste,
Che s’altri guasta, o tenta
Guastar per alcun modo
L’honestà de le Ninfe, egli legato
Si tragga in mezo l’Erimanto, et ivi
S’abbandoni sommerso:
Non cesserò con Tirsi,
Ne con Montan fin che dannato a morte
Ne |
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