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24 | A T T O |
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Per legge si dannava ad annegarsi
Nel fiume d’Erimanto?
Meg.Erami noto: et io
Molto men paventava
L’estremo de dolori,
Che non mirar vivendo
I begli occhi di Clori.
Mon.Quale era tua speranza? et a qual fine
Rivolgevi la mente?
Da lei che desiavi?
Meg.Nulla era il desir mio,
E nulla mia speranza: io destinava
Il viver trapassar sol col mirarla
Fin che m’era concesso;
E se pure avveniva oltra mia speme,
Et oltra mio desire,
Ch’io dovessi sperare, e desiare,
Era il fin de miei voti
O Montano sposarla,
E così bon penare.
Tir.Se la bramavi sposa
Sponer tu le dovevi i desir tuoi:
Meg.Non è lo stato mio di sì gran pregio,
Che commover dovessi
Lei già fermata di menare i giorni
Senza consorte: ma se miei costumi
Trattando io seco, havean tanta ventura
Sì ch’acquistasser parte
De le sue grazie, allhora
Mi s’apriva la via
Di sporle i miei desiri:
Ecco ò Tirsi la froda,
Ecco |
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