Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
26 | A T T O |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alcippo.djvu{{padleft:27|3|0]]
Dissi chiamarsi Clori:
Dissi così perch’era vero: et anco
Per provar l’honestà de l’amor mio:
Certo la tua virtù ben conosciuta
Non è per consentire,
Ch’a te si volga alcuno
Con biasimevol desire:
Chiedi, qual cosa mi facesse amarti:
Io ti rispondo o Clori,
Bellezza, et honestate
L’una, e l’altra infinita,
Hora, s’amar per cotal guisa è colpa,
Debbo perder la vita.
Clo.Parole lusinghiere,
E ripiene di froda: ove giamai
Vedestu me? rispondi:
Parla omai: fa ch’io t’oda.
Meg.Pur hor si compie l’anno,
Che tu venisti in Elide a le feste
Sù le rive d’Alfeo
Colà ti rimirai:
E sì fatto mirare
Chi s’intende d’amor suole chiamarlo
Ardere, e consumare.
Clo.E chi d’amore è preso
Ha da vestir panni mentiti? et indi
Dimora fare in divietate selve?
Sprezzar decreti, rompere costumi
Di popoli honorati?
Nò, non per certo: habbiamo
Legge contra costor ch’en Erimanto
Habbia da gir sommerso,
E tu certo v’andrai:
S’a |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alcippo.djvu{{padleft:27|3|0]]