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Dentro dal petto mio, che mi sconsiglia
Da l’ammazzar costui; se non ti spiace
Facciam così; prendiam piena contezza
Di questo sventurato; onde egli sia,
E cui figliolo; e per qual modo altrove,
E con quali costumi ei sia vissuto;
Se ci si scopre hom vile, e per usanza
Rivolto a brutti vizij, ei si sommerga;
S’à l’incontra veggiam, che la sua vita
Sia condotta gentile et innocente,
E che forza d’amor l’habbia tirato
A sì fatto periglio
Pur con humana colpa, prenderemo
Alcuno altro consiglio.
Tir.Facciasi il voler tuo; ma ti ricordo,
Montano, il detto è antico;
Che la Giustizia è cieca;
Non è varia la colpa,
Perche l’homo honorato, e l’homo vile
Se ne dimostri reo;
E chiunque commise
Moltissimi peccati, ei certamente
Diede principio, e tempo fù, ch’egli era
Come gli altri innocente.
Mon.Siam giunti a le capanne;
Hor chiamiamo Aritea;
Vienne fuora Aritea,
E mena il prigioniero
Qui fuor con esso teco;
Odi tu ciò, ch’io parlo?
Tir.Eccolo al tuo cospetto, oggimai prendi
A bene essaminarlo.
SCE- |
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