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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alcune Prose Giovanili.pdf{{padleft:62|3|0]]sero: Il tuo sposo..... il tuo sposo non lo vedrai più. Il cuore ne’ gravi casi si commuove e parla. E quella giovane, che pensava dover essere sposa, fu vedova; e quel giovane che immaginava dovere abbracciare un sposa, invece abbracciò e strinse la polvere del sepolcro.
Prima di morire andò in un delirio: O fanciulla, giriamo una danza; m’innamorsti; vestìti a nozze; vengo per inanellarti; in significazione di fede stendimi la tua mano, ecco, io ancora ti stendo la mia mano, o sposa: e, brancicando attorno del letto, si avviene in una mano e fortissimamente la stringe; era della madre! la miserabile donna non piangeva ma era impietrata dentro; continuava: Io ti amerò, non per un momento, non per due momenti, non per tre momenti, ma per tutta quanta la vita. Dopo pochi istanti spirò.
Ora in quelle due case è uno sgomento: la giavane porta il bruno e vive in perpetuo pianto; la madre guarda il balcone onde perdette il marito, l’uscio onde le levarono il figliuolo e stride; le piccole sorelle la notte a guardare la stanza dove morì il fratello s’impaurano e si stringono al seno della madre; quel flauto, che significava le note di amore, è muto.