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La rapita Sibilla; il grido resta
Misterïoso d’una fama antica,
Che i figli assenna ripetendo, come
Sovra i padri passò severamente
Il giudizio di Dio.
  E l’uomo intanto
Peregrino immortal corre anelando
La via fatale col fardel di gloria
E di dolori; e par che il suo governi
Sul vïaggio del sol. In Orïente
Nato, adulto ristè su le latine
E le celtiche terre; e forse accenna
Vecchio, sull’ala di fumanti prue
Di valicare un giorno il mansueto
Atlantico, e posar su le novelle
Care al tramonto piaggie americane.
Misero! e ignora quando fia che vegga
Fumar i tetti dell’asil promesso
Dai vaticinii, e arridere i clementi
Astri su la sperata Itaca sua.

  E intanto l’indefessa onda di novi
Popoli, quasi inconsapevol, passa
Sovra le tombe degli antichi.
  Tale
Da quattrocento e mille anni passando
Va l’acqua del Bussento in sul celato
Sepolcro d’Alarico.24 A lui non valse
I calvi monti della Scizia, e il margo
Flessüoso dell’Elba irrigidito
Da perpetue pruïne, aver mutato
Con la terra dei cedri; e non di Numa
La città vïolata; e non i biondi

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