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Degne degli angeli
Le tue blandizie,
S’elle non fossero
Fatte di niente.
O sciolga il tenero
Cinto di Venere,
O inesorabile
Ricusi amore,
Sereno, gelido
Sempre ed immobile
In solitudine
Stagna il tuo core.
Superba e vacua
Divina statua
Non ài delizie,
Non ài tormenti;
L’inerzia vegeta
Ne le tue viscere,
Leggiadra sterile
Di sentimenti.
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