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il comunismo e federico bastiat. 227

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Pensa ai convegni, ai lividi
Volti de’ suoi compagni;
Vede una morte sùbita,
O sùbiti guadagni;
Nel conturbato rio
Dell’alma sua, più Dio
Non si riflette. Cùpido
Di vendetta un desir,
Quasi calpesta vipera,
Lo seduce a ferir.

V.

  Allor da sotterranee
Fucine di congiure
All’improvviso erompono
Insolite figure,
Che sui frequenti trivii
Con sospettosa voce
Dritti feroci insegnano
A la plebe feroce.
Forieri de la morte
Battono all’erme porte
D’ogni miseria; e chiamano
Lo scarno abitator
A preparar le fiaccole
Per l’orgia del Terror.

VI.

  E alfin l’inesorabile
Indice segna l’ora.
Lascian la sega, lasciano

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