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epicedio per una bimba. 253

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  Or che fuggì la nivea
Perla da la conchiglia;
Or ch’ài lassù tra gli angeli
L’angiol di tua famiglia;
Che mai ti resta, povera
Donna, del perso incanto?
Un biondo riccio, una memoria, e il pianto.

  Prega, o gentil; le lagrime
Tergi. Verrà quell’ora
Che poserai nel placido
Avel dei padri. Allora
Dio ti darà di ascendere
A la lucente sfera
D’Amelia tua. Prega, o gentile, e spera.

  Spera; chè sol nei fervidi
Istanti de la mischia
Quando una fitta grandine
Di palle intorno fischia,
Ed erran polve e gemiti
Per le cruente rive;
Solo la gloria del valor non vive;

  Ma vive a tutti incognito
Magnanimo un valore
Nel cor che regge all’ultima
Speranza che gli muore,
E a pugne solitarie
Scende dall’alba a sera
E strazia l’alma sì, ma non dispera.

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