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254 | epicedio per una bimba. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu{{padleft:294|3|0]]
Oh! benedici al giubilo
D’allor che a te spossata,
Disser le ancelle vigili:
Una fanciulla è nata.
Benedici agli spasimi
Che ti squarciâro il petto
Curva a la sponda del mortal suo letto!
S’Ella or si bea pei floridi
Campi non perituri,
Forse sfuggì le perfide
Lusinghe de gli impuri;
Le gelosie, le smanie,
Le illusïon mendaci,
E d’uno sposo fastidito i baci.
Qual chi rapito naviga
Di Spezia la marina,
Vêr l’onda cara a Venere,
Accanto a una collina,
Se de la Polla torbidi
Vede bollire i lembi
Ne tragge auspicio di venturi nembi:
Tal per quest’aere italico
Prevedo un dì saette.
L’odio fu sparso; il postero
Raccoglierà vendette.
Però in que’ giorni trepidi
Del lugubre duello
Batteran le sventure ad ogni ostello.