< Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
canti patrii. | 277 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu{{padleft:317|3|0]]
Cortese messaggiero,
Salito ai cieli, interroga l’arcana
Divinitade, e se all’Italia è avversa,
Deh! fa’ ch’io sappia il vero:
Poi, rifacendo il calle,
L’ingiocondo tuo volo a questa valle
Subitamente volgi;
Vedrai dentro una porta
Deposto il frale di persona morta;
E tu di sotto l’ale
Clementi la mia stanca anima accogli.”
- Sant’Ambrogio, 11 dicembre 1857.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.