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poesie volanti. 387

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Con noi rechiamo un pugno de la terra
                                        Amor dei Veneti,
Caro segno e fatal d’antica guerra,
                                        Di nuovi spasimi.
Io porterò queste vïole colte
                                        Sopra due tumoli,
Dove in pace de’ miei padri sepolte
                                        Son le reliquie....
Fanciulla mia, nell’intimo commosso
                                        Il cor mi sanguina....
Non so partir. Di mia madre non posso
                                        Lasciar le ceneri.
  Josephstadt, 10 agosto 1859.


A UN LOMBARDO

che partiva dalle prigioni di josephstadt.


  Tu fra poco vedrai bello, agitato,
Spiegarsi all’aure l’italo stendardo.
Digli ch’io l’amo con amor gagliardo,
E l’amerò finché mi spenga il Fato.

  Digli ch’io gli ò sacrato anima e canto
E ceppi; e che da lunghi anni l’aspetto
A sventolar sul povero mio tetto....
Recagli questo addio che sa di pianto.
  Josephstadt, 14 agosto 1859.


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