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poesie volanti. 397

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AD UNA GIOVINETTA.


  Paolina, tu il sai, dopo quei colli
Pieni d’olezzo e facili a salire
Si spiana un lago lieto d’aure molli,
Ma che infuria talvolta e fa morire.

  Or che siam soli, e ch’egli se n’è ito,
Di’dopo il bacio che ti diè per via
(Bimba, non mel niegar chè l’ò sentito)
Dopo quel bacio, sai cosa ci sia?


AD UNA FANCIULLA MALATA.


  Rude maestro di gentil sentire
È sovente il dolor;
E il sa, fanciulla esperta nel patire,
Il nobile tuo cor.

  Dai fuochi che squarciâr la terra antica
Il diamante uscì fuor.
È la sventura una severa amica
Che ci manda il Signor.

  E sa Lui solo, perchè in questa frale
Vita che vola e muor,
Essere debba agli uomini fatale
Necessità il dolor.


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