Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
poesie volanti. | 403 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu{{padleft:443|3|0]]
alla colta signorina inglese
EVELINA YATES
ora maritata in Wyhe, che si recata a Venezia.
Vedrai Venezia, l’inclita infelice
Di pescatrice
Fatta regina
Ed or rovina;
Che da fanciullo amai come una tenera
Ava gentil, perchè amo i vecchi, i muti
Lochi deserti e i Grandi decaduti.
Pietosa larva di città superba
Ella ancor serba
Le molli sere,
Le chiese austere,
Le cadenti sue reggie e le sue gondole,
Che sotto il panno funerale e fido
Celan sovente d’un amore il nido.
Tu saluta per me, nobile Evelia,
Quell’egra Ofelia,
Che fu al gigante
Oceano amante,
E ne la pompa de le nozze mistiche
Assisa sulla prua del Bucintoro
Lo disposava coll’anello d’oro.