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ATTO TERZO 273

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SCENA TERZA.

ANTIGONE, EMONE.



Antigone.

DEh! perchè sei tu di Creonte Figlio?
O, se il pur sei, che nol somigli almeno?

Emone.

Questo, che a me di vita ultimo istante
Ben sento esser, deh soffri, a te verace
Nunzio sia de’ miei sensi. A me il vietava 235
Del crudo Padre la presenza. Or sappi
Per mia discolpa, che il rifiuto forte,
E il tuo sdegno più forte, io, di te stessa
Più lo commendo, e ammiro. A lento foco,
Pria che osartela offrir, questa mia destra 240
Arder vogl’io. Di te mi par non degna
Più che nol pare a te. S’io t’amo, il sai;
S’io t’estimo, il saprai. — Ma intanto, oh stato
Terribil mio! non sono io pur da tanto,

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