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Gran cor fidar, nella virtù primiera,
Che in te spenta non credo.

Emone.

 Or và; fia degno
Quant’i’ farò di mia virtù primiera.



SCENA QUARTA.

CREONTE.



BEn sò l’indole sua: più ch’ogni laccio 160
Sensi d’onore a lui son fren: gran parte
Del suo furor il mio fidar gli toglie.....
Pur potrebbe egli ebro d’amor fors’oggi
Forza tentar?... ma lieve m’è suoi passi
Spiar, deluder, rompere: di vita 165
Tolta Antigone prima, il tutto poscia,
Teseo placar, silenzio imporre al Volgo,
Riguadagnarmi il Figlio, il tutto è nulla. —
Ma d’Argìa che farò? — Guardie, si tragga
Argìa quì, tosto. — Util non m’è sua morte; 170
L’ira d’Adrasto anzi placar mi giova:

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