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ATTO QUINTO. 311

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SCENA SESTA.

CREONTE, EMONE, Soldati.



Creonte.

 FIglio, che fai?

Emone.

 Che figlio?
Padre i’ non ho. Di Rè Tiranno io vengo
Le leggi inique ad annullar. Non temi 110
Per te, non temi. Io punitor non sono
De’ tuoi misfatti; a’ Dei s’aspetta: il brando,
Per risparmiar nuovi delitti a Tebe,
Sguainato in man mi stà.

Creonte.

 Contro il tuo Padre,
Contro il tuo Rè tu in armi: e il Popol trarre 115
A ribellar, certo, novello è mezzo
A risparmiar delitti.... Ahi cieco, ingrato

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