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ATTO QUINTO. | 313 |
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- Creonte.
Pur ella è tratta fuore
Dello squallor del suo carcere orrendo.
- Emone.
Ov’è? Veder la voglio.
- Creonte.
Altro non brami?
- Emone.
Chieder, perchè ciò, ch’è in mia man? Dar legge 135
Per brevi istanti a me s’aspetta in questa
Reggia, benchè non mia. Venite, Prodi
Guerrieri; andiam: d’empio poter si tragga
Regal Donzella, ultima nobil prole
De’ vostri Rè.
- Creonte.
Forza non ha quì loco; 140
Basti tu solo a tanto: a te chi fia,
Che il passo osi vietar? Entra, và, tranne
Chi vuoi; t’aspetto, io vilipeso Padre,
Quì fra’ tuoi Forti umìle, infin che il Prode
Liberator n’esca, e trionfi.
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