< Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, I.djvu
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Veggo, e men duol; ma che poss’io?
- Carlo.
Ten duole?
Oh gioja! Or ecco ogni mia cura asperge
Di dolce oblìo tal motto; e il dolor tuo45
Pur’io divido; e i miei tormenti io spesso
Lascio in disparte; e di tua dura sorte
Penso; e vorrei....
- Isabella.
Men dura sorte avrommi,
Spero, dal tempo: i mali miei non sono
Da pareggiarsi a’ tuoi: dolor sì caldo 50
Dunque non n’abbi.
- Carlo.
In me pietà t’offende,
Quando la tua m’è vita?
- Isabella.
In pregio troppo
La mia t’hai tu.
- Carlo.
Troppo? Che dici? E quale,
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