< Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

ATTO SECONDO 33

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu{{padleft:33|3|0]]

Credesti, e di te donna, a me di Sposa
Dar disegnavi man. Chi appor ti puote
Tal pensiero a delitto? Ei, se nol dici,
Nol sa. Tu non se’rea, nè a lui davanti
150Tremar dei tu: vedrai, ch’Ei più non serba
Rimorso in sen della tua uccisa Figlia.
Di securtà prendi da lui esemplo.

Elettra.

O mortifera lingua, osi il nome
Contaminar d’Atride? Andiam, deh! Madre;
155Questi gli estremi fian consigli iniqui,
Ch’odi da lui, vieni.

Clitennestra.

Giurasti, Egisto;
Rimembrati, giurasti.

Egisto.

Un dì rimane.

Clitennestra.

Oh Cielo! un dì!

Elettra

Troppo ad un’empio è un giorno.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.