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ATTO TERZO 43

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Altro a destar fuorchè il terror? Quei casti
Teneri amplessi suoi; quei dolci detti
Semplici, e veri; e quelli a mille a mille
Segni d’amor non dubbj, onde sì grave
15M’era il partir, sì lusinghiera speme,
Sì desiato, sospirato il punto
Del ritornar; deh! dimmi, or perchè tutti,
E in maggior copia non ritrovo in lei?

Elettra.

Padre, Signor, tai nomi in te raccogli
20Che non men riverenza al cor ne infondi,
Che amor. Due lustri tua Consorte visse
In preda a rio dolore: un giorno, il vedi,
Quant’egli è poco a ristorare i lunghi
Sofferti affanni. Il suo silenzio...

Agaménnone.

Oh quanto
25Meno il silenzio mi stupì da prima,
Ch’ora i composti studiati accenti!
Oh come mal s’avvolge affetto vero
Fra pompose parole! un tacer havvi

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