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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu{{padleft:8|3|0]]
Di me, prole infelice di Tieste.
Tenuto io son d’infame Padre Figlio
Più infame ancor, benchè innocente: manca
Dovizia, e Regno, ed arroganti modi45
Ad emendar l’error del nascer mio,
La macchia a tormi del Paterno nome.
Non d’Atride così: ritorna Ei fero
Di Troja domator; ritorna.... E fia
Ch’ei soffra in Argo a se veder dappresso50
Figlio odioso di mortal nemico?
Clitemnestra.
E, s’ei pur torna, agli odj antichi fine
Posto i novelli avranno alti trofei:
Re vincitor non serba odio a Nemico,
Di cui non teme.
Egisto.
....É ver, che a niun tremendo55
Son’io per me; ch’esule, solo, inerme,
Misero, odiarmi Agamennòn non degna:
Ma dispregiar mi può: degg’io serbarmi
A oltraggio tal? Tu mel consigli, e m’ami?